mercoledì 23 novembre 2011

Il *Calendario dell'Avvento di pan di zenzero al miele* e due comunicazioni speciali


"Cos'è? Cos'è? Ma che colore è?Cos'è? Quel bianco intorno a me?Cos'è? Io non l'ho visto mai! Starò sognando? In guardia, Jack!Ma cos'è??Cos'è? Cos'è? Qualcosa qui non va!Cos'è? C'è musica in città!Cos'è? Le strade sono piene di persone che sorridono felici, sono pazzi oppure amici?Ma cos'è?" - Cos'è (Nightmare Before Christmas) 

Non sono mai riuscita a completare un calendario dell'Avvento. Provavo a resistere alla tentazione di aprire le finestrelle e scoprire cosa nascondevano ma la curiosità ha sempre avuto la meglio. A volte alzavo l'angolo delle finestrella di pochi millimetri e sbirciavo dentro - facendo attenzione che non ci fossero i "grandi" nelle vicinanze. L'angolo della finestrella di cartone era chiaramente stato manomesso ma facevo finta di niente sfoggiando un visino angelico.
Quest'anno voglio condividere la gioia della sorpresa con voi con un mese tutto pieno di regalini particolari e piccole astuzie per sopravvivere alle feste.

martedì 22 novembre 2011

7 ricette per me (non) posson bastare - 7 links project

Donatella di Cucina Abitabile e Marco di unacucinaperchiama  mi hanno proposto un gioco: racconta il tuo blog attraverso 7 ricette. Solo 7, non una di più né una di meno. E si può scegliere solo una ricetta per categoria. Difficile, molto difficile. Dopo un anno di pasticci in cucina e pile di fogliettini di ricette che si tramutano in esperimenti più o meno riusciti è difficile scegliere solo 7 ricette. Quella che segue è comunque la lista delle ricette a cui tengo maggiormente al momento: perché mi sono innamorata del loro procedimento, perché mi sono divertita un mondo a realizzarle, perché le ho amate così tanto che le ho ripetute quasi quotidianamente in casa per molto tempo. Niente vi vieta di fare un giro anche nel resto del blog :)

giovedì 17 novembre 2011

I *Mustacciuoli* per festeggiare la raccolta sui biscotti


Le temperature si abbassano, i camini e i termosifoni si accendono e aumenta la voglia di pasticciare in casa. Sentite anche voi quell'impulso irrefrenabile di indossare il grembiule e impastare? Non pensate che ci starebbe divinamente un biscottino (o due) con il tè fumante delle 17? Le solite fette biscottate a colazione vi annoiano?
Donne! (E uomini!) Ho la soluzione giusta per voi! Vi presento il risultato della prima raccolta di bperbiscotto.com .

lunedì 14 novembre 2011

*Tronchetto con farina di castagne con cuore cremoso*



Il Tronchetto della felicità. 
Non preoccupatevi, non voglio vendervi come certi imbonitori televisivi un sistema infallibile per vincere al lotto o un talismano capace di scongiurare ogni male. La ricetta che segue, al massimo, è un valido sistema antistress. Quando ho l'impressione che la vita corra troppo in avanti io mi fermo a cucinare. Faccio un bel respiro, scelgo l'ingrediente base della ricetta e provo ad immaginare con cosa abbinarlo. 
Questa è la fase in cui sono capace di cambiare gli ingredienti di una ricetta mentre sto ancora stilando la lista della spesa e mi ritrovo, quindi, con 2-3 foglietti volanti differenti tra loro per un ingrediente o due che finiscono, immancabilmente, per confondersi e confondermi.
In questa ricetta tutto ruota intorno alle castagne e alla farina di castagne, un elemento antico e sempre attuale, uno di quei prodotti che sanno d'autunno.

lunedì 7 novembre 2011

*Gnocchi alla romana di A.Ducasse* (R)innamorarsi della propria citta'


"Tourist?" Il cameriere cerca di infilarmi tra le mani un menu e prima che io abbia finito di rispondere ""No, no, sono italian..." con un abile gioco di prestigio cambia il menu inglese con quello nostrano.
"Anche i turisti devono mangiare" risponde con un finto sorriso ammaliatore.
Cerco di allontanarmi con noncuranza mentre spiego che io vivo a Roma, lui fa spallucce e tiene pronto il menu per il prossimo avventore straniero.
Non posso dargli torto, io ho l'aria da turista.

sabato 5 novembre 2011

*Biscotti al burro d'arachidi e M&M's*



Quando in casa si aggira minacciosa una busta di M&M's pronta ad infilarsi da sola nelle tue mani l'unica soluzione è di farla scomparire in qualche modo.

giovedì 27 ottobre 2011

Una favola di dolce: *Babka cioccolato e cannella - Chocolate cinnamon Babka*



C’era una volta...Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. (Pinocchio, C.Collodi)
Non proprio, non subito almeno. C'era una volta un dolce. Era una torta antica, fatta di sapori semplici, casalinghi. Anche il suo nome sapeva di casa: babka, che nelle lingue dell'Est significa "nonna".

lunedì 24 ottobre 2011

*Gari (zenzero sott'aceto per sushi) fai da te - Homemade Gari (pickled ginger)*



In cucina sono curiosa, lo so perché sono il tipo che si ferma a leggere le etichette dei cibi non solo per controllare la scadenza ma anche per cercare di capire quali ingredienti hanno dato forma a quello che vorrei mangiare.

giovedì 20 ottobre 2011

Il *Lievito madre*, questo sconosciuto.




Fuori non c’è illuminazione stradale e anche se è mattino presto sembra ancora notte, la corrente in casa va e viene (sia benedetto chi ha inventato i notebook con relativa batteria) e sembra quasi di scrivere a lume di candela. In realtà è la luce dello schermo ma il risultato è simile. E’ il momento giusto di parlare di una tradizione antica della cucina italiana e non solo: il lievito madre.


domenica 16 ottobre 2011

*Bamboline voodoo al cioccolato e lievito madre - Sourdough chocolate voodoo dolls*



 Devo fare una confessione, credo che ormai i tempi siano maturi e non posso portare dentro questo segreto ancora per molto. 
E possano i sommi Artusi ed Escoffier perdonarmi.  
Io amo Man Vs Food*. Ecco l'ho ammesso. 
Non sono le sfide alimentari ad interessarmi ma la possibilità di osservare la cucina americana, quella che va oltre il Mc e Cola. Le porzioni sono spesso abbondanti (la quantità di uova che servono in una tavola calda lì per colazione io la consumo in una settimana) e ci sono degli accostamenti di ingredienti per me un po' azzardati (pancake alla salsiccia e sciroppo d'acero... brrrrrrrrr...) ma ci sono anche delle vere perle nascoste. Grazie a Man Vs Food ho scoperto il paradiso delle ciambelle Voodoo Doughnuts. L'idea della bambolina voodoo è tutta loro, io ho cercato di adattarla al mio stile.
 Non posso certificare sull'efficacia voodoo di queste bamboline ma posso affermare che sono magiche: sembrano sparire in un istante e si materializzano nei posti più diversi, vi ritroverete a mangiare queste bamboline anche in salotto, in corridoio... e in men che non si dica ve le ritroverete anche al lavoro, o a scuola e fuori al parco o in strada... Non riuscirete a smetterle di addentarle.

(*Per chi non sa cos'è Man vs Food , in Italia va in onda su Sky)

giovedì 13 ottobre 2011

Uno studio in rosso: *Armonia d'autunno*



L'ispirazione spesso arriva per vie inaspettate. Quando ne hai bisogno è lì come una musa sfuggente che si lascia rincorrere e supplicare e quando non sei concentrata, presa da mille altri impegni, eccola sussurrarti all'orecchio le parole giuste, il sapore mancante, la nota perduta. Mi ritrovo così a scrivere appunti sul retro di  vecchi scontrini e la lista degli ingredienti sul dorso della mano mentre sono in fila alla posta o al ritorno da una lezione in facoltà. Lascio che i nomi di questi ingredienti mi scorrano dalle labbra, assaporo la genesi del dolce prima ancora che il piatto sia pronto e sussurro in trance creativa: "morbido e croccante, dolce e aspro, ci vuole equilibrio e..." e mi blocco. Siamo in autunno, tutti i frutti rossi che la dispettosa musa mi ha inspirato sono dolci frutti estivi: ciliege, fragole, angurie... Con un moto di stizza vorrei quasi appallottolare i miei appunti ma la musa guida i miei passi verso il mercato e qui vedo, e qui ricordo, che c'è ancora un'abbondanza di frutti concessi dalla natura prima del riposo dell'inverno.


lunedì 10 ottobre 2011

*Curry leggero d'autunno* su G&T

 

Fare la spesa di ritorno dalla palestra non è mai una buona idea. Mi trascino muovendo le gambe per forza di inerzia, fisso gli scaffali con lo sguardo affamato e assente di uno zombie e mi dirigo, come guidata da un radar interiore, verso il riparto dolci & affini. Nel momento in cui artiglio una confezione di cioccolato bianco al riso soffiato la sento: la voce della coscienza. Mi urla "Fermati, scriteriata! Puoi mangiare di meglio e in maniera più sana!". Immobile con la barretta ancora tra le mani cerco di ribattere che non può essere così deleteria per la linea se ha dentro i cereali... ma la ragione ha la meglio, lascio a malincuore la barretta del peccato (mancato) e mi dirigo verso il reparto frutta & verdura.

mercoledì 5 ottobre 2011

Biscottologia, seconda parte.




Sulla natura dei biscotti e sui differenti metodi di mescolatura, forma e composizione ho già parlato in passato nella prima parte della Biscottologia.
E' bene sapere che anche gli appassionati più diligenti di questa affascinante disciplina possono incorrere in alcuni problemi. Esaminiamo ordunque quali possono essere le cause di tali fastidi.

venerdì 30 settembre 2011

*Pastarelle al lievito madre - Sourdough Pastarelle*




A casa mia si chiamano "pastarelle" questi biscotti da latte.
Mia nonna mi mandava a comprarli una volta a settimana al forno davanti alla mia scuola elementare e spesso lì ci trovavo le maestre, le bidelle e gli altri bambini: tutti a comprare questi biscotti o una fetta di pizza appena sfornata. Una volta portati a casa non li mangiavamo mai caldi ma aspettavamo il mattino seguente a colazione o meglio, i grandi non li mangiavano mai caldi...
Da piccola li inzuppavo in qualunque cosa liquida: caffellatte - quello finto con l'Orzo Bimbo - cioccolata calda e tè freddo. Quei biscotti assorbivano tutto come una soffice spugna disfacendosi in bocca in una pappa densa e dolce. Le pastarelle sono le mie madaleines proustiane.
Ho anche un'altra ricetta, e se ne trovano tante simili su internet, dei biscotti da latte che utilizza l'ammoniaca alimentare come agente lievitante. Questi biscotti sono, invece, a completa lievitazione naturale: solo lievito madre, ingredienti genuini e tanta pazienza.

mercoledì 28 settembre 2011

*Cupcake al cacao senza burro con frosting allo yogurt - Butter free cocoa cupcakes with yogurt frosting*



"Per una pausa golosa senza troppi sensi di colpa.
Un cupcake al cacao ma leggero."
Ho cercato di immaginare con quale slogan un ipotetico pubblicitario potrebbe presentare questi cupcake. Il problema è che quelle frasi sembrano quasi degli ossimori, avete presente "ghiaccio bollente"?
Eppure ho già dimostrato che un cupcake del genere può esistere e questa ne è la conferma in versione autunnale.
In ambito sentimentale dicono che gli opposti si attraggano.
Lei adora i vecchi film della MGM dove gli attori si esprimono con "perdindirindina" e " mi fa specie che gli astanti non comprendano". Lui non guarda i film precedenti agli anni '80 e mai se non sono a colori.
Lui pratica 4-5 sport (anche contemporaneamente). Lei è campionessa di stazionamento sul divano.
Sono il bianco e il nero, come questi cupcake eppure lei ama lui e lui ama lei, ed entrambi amano i dolci.


martedì 27 settembre 2011

*Zuppa di Ravioli WonTon alla verza* su Ginger and Tomato



Scodella: c'è.
Bacchette: ci sono.
Salsa di soia: c'è.
Zuppa di ravioli Won Ton: c'è.
Dvd di film di kung fu da mettere in sottofondo: c'è.
Biscotti della fortuna per terminare la cena: ci sono.

Per portare un tocco d'Oriente a casa vostra basta davvero poco.
La ricetta della zuppa la trovate su Ginger&Tomato, se avete domande sul procedimento o sugli ingredienti chiedete pure lì. :)


venerdì 23 settembre 2011

*Cookies al cocco - Coconut Cookies*





C'è un metodo infallibile per scoprire chi è il ladro di biscotti in casa: preparare biscotti croccanti come questi, lasciare inavvertitamente il barattolo incustodito e aspettare. Prima o poi sentirete un "cranch" seguito da un "mmmm" di deliziata soddisfazione. Ed eccolo lì il vostro ladro, beccato in croccanza di reato.


Peccato che non c'è un metodo così valido anche per scoprire a chi è dovuto l'abbassamento sistematico del livello di crema al cioccolato nel barattolo in dispensa o a chi si devono attribuire i misteriosi crateri nella mollica del pane appena sfornato.


Ci sono misteri che nemmeno Sherlock Holmes potrebbe risolvere. Ad es, com'è che questi biscotti sono così buoni anche senza burro? Forse è per via di quel profumo esotico di cocco e noce moscata o del fatto che lo zucchero è quasi caramellato nella cottura. Forse è solo l'ennesimo prodigio di Mrs. Stewart.

A proposito di profumi esotici, Mrs. Stewart dice che sono una specialità giamaicana e così, mentre sgranocchiavo un biscotto e sfogliavo le pagine di Cookies, la mia mente ha iniziato a viaggiare.

Qualche giorno fa ho preparato dei biscotti americani-creati dai giapponesi-che si servono nei ristoranti cinesi, oggi i biscotti giamaicani: senza saperlo sono partita per un giro del mondo dei biscotti? :D

lunedì 19 settembre 2011

*Biscotti della fortuna - Fortune cookies*



Nel mio biscotto il bigliettino recitava: "Mangerai un altro biscotto".
Lasciamo da parte il particolare trascurabile che sono stata io a inserire i bigliettini nei biscotti, quando hai degli auspici così favorevoli non puoi tirarti mica indietro.
Se siete scaramantici questi biscotti fanno per voi.
Non c'é sale, quindi non rischiate di gettarne a terra e non dovete sottostare al rituale del lancio carpiato all'indietro dei granelli di sale per richiamare la buona sorte. Non sono necessarie particolari abilità nella realizzazione dell'impasto quindi non è necessaria nessuna congiunzione astrale favorevole (chi ha detto macarons?)
Se non siete superstiziosi e siete tra quelli che pensano che ogni persona è artefice della propria sorte allora, anche in quel caso, questi biscotti fanno per voi.
Preparate questi biscotti per una cenetta a due? Prevedo un bigliettino con la scritta "Riceverai un abbraccio questa sera".
Li servite al termine di una serata tra amici? "Avrai una vita lunga e felice circondato dalle persone che ti vogliono bene". 
Questi biscotti sono ideali per completare un classico menu cinese... all'occidentale.
Racconta il mito che siano stati inventati negli Stati Uniti, sul finire del XIX sec., a San Francisco da cuochi di origine giapponese. Scommetto che hanno fatto la fortuna dei loro inventori.

giovedì 15 settembre 2011

B per *Bonet* e la mia prima raccolta



Questo mese il mio blog compie un anno e ho un paio di novità per festeggiare il mio blogcompleanno.
La prima è rappresentata dalla  foto di questo Bonet. Che ha di particolare questo dolce? Bhe, è al cacao, con amaretti e un gudurioso caramello ed è la mia prima ricetta pubblicata su Ginger & Tomato. Sono sicura che già in tanti conoscete questo sito di cucina, ricco di spunti e suggerimenti per creare sempre qualcosa di nuovo tra i fornelli. Da oggi potrete trovare anche lì le mie ricette iniziando proprio da questo Bonet. Curiosi? Allora andate lì a leggere la ricetta ;)

La seconda novità è l'avvio della mia prima raccolta.
Il 22 settembre 2010 ho iniziato la mia avventura su questo blog con la ricetta dei Biscotti alle mandorle con limone e zenzero perché i biscotti sono il mio comfort food, una coccola che adoro concedermi quando ho voglia di rilassarmi. Sono piccoli momenti di dolcezza nelle forme più svariate, un concentrato di arte pasticcera in un paio di morsi e ai biscotti è appunto dedicata la mia prima raccolta!

giovedì 8 settembre 2011

Assaggi dal Colle del Piccolo San Bernardo, la Fete des Bergers.




Tra le bancarelle del mercato del Monte del Piccolo San Bernardo il sole torrido di agosto era più sopportabile. Dopo la mia infatuazione per la cucina francese mi sembrava di camminare nel Paese delle Meraviglie mentre indicavo al fidanzato, con un sorriso di stupore e felicità, quegli ingredienti e quei piatti su cui avevo favoleggiato per giorni.

giovedì 21 luglio 2011

*Cinnamon Rolls al cioccolato con lievito madre - Sourdough Cinnamon and Chocolate Rolls* e una comunicazione di servizio


"If you've finished eating, I'll take that seat, Ginny. I'm starving, I've only just come off patrol duty." Ginny jumped up as though her chair had just been electrified, gave Percy a fleeting, frightened look, and scampered away. Percy sat down and grabbed a mug from the center of the table.
"Percy!" said Ron angrily. "She was just about to tell us some-' thing important!" Halfway through a gulp of tea, Percy choked.
"What sort of thing." he said, coughing.
"I just asked her if she'd seen anything odd, and she started to say "Oh - that - that's nothing to do with the Chamber of Secrets," said Percy at once.
"How do you know." said Ron, his eyebrows raised.
"Well, er, if you must know, Ginny, er, walked in on me the other day when I was - well, never mind - the point is, she spotd me doing something and I, um, I asked her not to mention it to anybody. I must say, I did think she'd keep her word. It's nothing, really, Id just rather -" Harry had never seen Percy look so uncomfortable.
"What were you doing, Percy." said Ron, grinning. "Go on, tell us, we won't laugh." Percy didn't smile back.
"Pass me those rolls, Harry, I'm starving." (Harry Potter and The Chamber of Secrets, chap.16)

Le cene luculliane di Hogwarts sono famose, ma le colazioni non sono da meno. Dopotutto se i piccoli maghetti devono sempre a) impedire il ritorno di Voi-Sapete-Chi, b) fare lezione in una foresta piena di creature strane e pericolose o c) sopravvivere alla lezione di Pozioni di Piton hanno bisogno di parecchia energia. Senza contare che spesso a tavola vengono le idee migliori o i misteri si risolvono quasi per magia  -come stava per succedere nella scena di sopra in cui Ginny stava per rivelare il segreto della Camera dei Segreti ma viene interrotta dal fratello Percy.
Ma cosa mangiano i maghetti per colazione? Non mancano English muffin (Harry Potter e la Pietra Filosofale, cap 12), ciambelle (Harry Potter e la Camera dei Segreti, cap 18), porridge (Harry Potter e la Camera dei Segreti, cap 16) e i Cinnamon Rolls (sempre Harry Potter e la Camera dei Segreti, cap 16 citati qui sopra).
L'ultima ricetta del mese potteriano sono dunque questi Cinnamon Rolls un po' particolari. Diciamoci la verità, il lievito madre ha qualcosa di magico, no? Crea sempre suspence con i suoi capricci: oggi lievita all'infinito strabordando da ciotole e teglie, domani se ne sta sulle sue, concedendo il minimo sindacale di lievitazione ;)

E ora la comunicazione di servizio: dlin, dlon, si avvisano i gentili passanti, amici e conoscenti che  il blog va in pausa per un po'. Le ricette tornano a settembre ma non è detto che ogni tanto non compaia una foto o due nei momenti di particolare ispirazione (e di connessione internet stabile).
Buona estate a tutti,
Annamaria.

mercoledì 20 luglio 2011

lunedì 18 luglio 2011

*Cupcake alle mandorle con frosting alla marmellata d'arance e formaggio cremoso*



Ho bisogno di una  tovaglia nuova. Facciamo un paio di tovaglie nuove, meglio tenersi larghi.
Ho bisogno inoltre di bicchieri, posate, ciotole e ammennicoli vari.
Non sto traslocando e i folletti non hanno magicamente allargato la mia cucina nella notte che, anzi, trabocca come al solito di teglie, stampi e formine per biscotti.
Ho comunque bisogno di nuovi oggettini di scena per le mie foto, anche se poi non saprò dove metterli.

Non avevo mai considerato l'importanza di questi oggetti di scena in una foto finché non mi sono imbattuta nel consiglio n.15 di learnfoodphotography.com
L'idea di quel sito è geniale, per 31 giorni proporranno altrettanti trucchi su come fotografare il cibo, come creare una scena o migliorare le proprie capacità.

Non essendo molto pratica di fotografia ammetto che alcune cose mi spiazzano e non so se riuscirò mai a metterle in pratica ed è difficile tenere tutto a mente mentre cerco di fotografare ma credo ci siano dei consigli davvero utili. Se l'inglese per voi non è un problema seguite il link di sopra e dategli un'occhiata.
Io per il momento continuo ad interrogarmi sul senso di questa foto. Vediamo, cosa mi trasmette a parte il fatto che tra poco è ora di merenda e io ho fame? ;)

domenica 10 luglio 2011

Un te' con Hagrid e le *Rock cakes al muesli*





" - Make yerselves at home - said Hagrid, letting go of Fang, who bounded straight at Ron and started licking his ears. Like Hagrid, Fang was clearly not as fierce as he looked.
-This is Ron - Harry told Hagrid, who was pouring boiling water into a large teapot and putting rock cakes onto a plate.
- Another Weasley, eh- said Hagrid, glancing at Ron's freckles. I spent half me life chasin' yer twin brothers away from the forest." The rock cakes were shapeless lumps with raisins that almost broke their teeth, but Harry and Ron pretended to be enjoying them as they told Hagrid all about their first -lessons." 
Harry Potter and The Sorcerer's Stone, cap.8 - Harry Potter e la Pietra Filosofale, cap 8 



Hagrid è un mezzo gigante dal cuore d'oro. Darebbe la vita per salvare tanto un uovo di drago quanto un cucciolo di unicorno o... un ragno gigante, e farebbe di tutto per aiutare quelli che gli sono cari.
Hagrid è stato il primo contatto di Harry con il mondo di Hogwarts. E' il simpatico guardiacaccia che rivela  ad Harry di essere un mago ed è stato sempre lui a portare Harry, alla morte dei suoi genitori, in Private Drive, la casa dove ha vissuto con i suoi zii per 17 anni.
Spesso invita Harry, Ron ed Hermione a prendere un tè da lui, nella sua casa al limitare della Foresta Proibita e cucina per loro dei dolcetti... immangiabili. Peccato che la cucina non sia proprio il forte di Hagrid. Bhe, quella e la magia. Ma a che serve una bacchetta magica mezza rotta, e travestita da ombrello rosa a pois, se nel tuo giardino hai un Ippogrifo di guardia? E a che serve una scopa volante, che a stento lo reggerebbe, se puoi volare sopra un sidecar magico? :D
Le Rock Cakes sono un dolce molto popolare nel mondo di Harry Potter e compaiono per ben tre volte sempre sulla tavola di Hagrid per l'ora del tè: H.P. e la Pietra Filosofale cap8, H.P. e il Calice di Fuoco cap3, H.P. e il Principe Mezzosangue cap 11.
Nella traduzione italiana vengono tradotte semplicemente con il termine "biscotti" ._.°
Se le Rock Cakes di Hagrid sono dure come pietre - da qui il gioco di parole in inglese rock/pietra - queste sono morbide e friabili.

giovedì 7 luglio 2011

*Butterbeer - Burrobirra* per piccoli maghi e grandi babbani




"-Sapete cosa vi dico?- propose Ron, coi denti che battevano. -Perché non andiamo a prenderci una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa?-
Harry era più che d'accordo: il vento era tagliente e lui aveva le mani gelate, così attraversarono la strada e dopo qualche minuto entravano nella piccola locanda.
Era molto affollata, rumorosa, calda e fumosa. Una donna ben tornita con un viso grazioso stava servendo una comitiva di chiassosi stregoni al bancone.
-Quella è Madama Rosmerta - disse Ron. - Vado a prendere da bere, d'accordo? - aggiunse, arrossendo un pochino.
Harry e Hermione si fecero strada fino in fondo al locale, dove c'era un tavolino libero tra la finestra e un bell'albero di Natale vicino al camino. Ron tornò cinque minuti dopo con tre boccali schiumanti di Burrobirra bollente.
-Buon Natale! - disse allegramente alzando il suo.
Harry bevve a lunghi sorsi. Era la cosa più squisita che avesse mai assaggiato e gli parve che lo scaldasse tutto da dentro."
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban 




La Burrobirra è una bevanda molto popolare tra i maghi, persino tra quelli adolescenti. Non c'è festa in cui non si brindi con la Burrobirra, non c'è visita alla locanda dei Tre Manici di Scopa senza assaggiare un boccale di questa bibita, calda d'inverno e fredda e rinfrescante d'estate. Non chiedetemi come sia possibile, io di magia mangereccia non mi intendo molto ma devo ammettere che ghiacciata non è affatto male.
Ero indecisa tra una versione alcolica e una non alcolica perché nei libri, benché appunto bevuta anche dal giovane Trio, a volte sembra avere effetti inebrianti. In "Harry Potter e il Calice di fuoco" l'elfa domestica di casa Crouch si ubriaca con la Burrobirra dopo aver perso il lavoro. Quindi o ha effetti solo sugli elfi domestici o ad Hogwarts insegnano qualche incantesimo anti-sbronza che è un vero portento :D
Per servirla ai piccoli maghi che non conoscono tale formula consiglio la versione analcolica mentre noi babbani adulti possiamo indulgere con la versione a base di birra.
In rete si trovano diverse versioni di questa bevanda visto che non esiste una vera ricetta ma solo un'indicazione della Rowling. La scrittrice, in un'intervista ha affermato che il suo sapore ricorda quello della butterscotch, una specie di salsa al caramello inglese, e quindi via agli esperimenti! ;)

venerdì 1 luglio 2011

*Blanc manger cocco e mandorle con crema dolce al sesamo* prossima fermata Hogwarts





 ***


 Il mese di cucina francese termina qui e con questa ricetta passa il testimone ad un nuovo progetto tematico.
Che c'entra Hogwarts? Chiederà qualcuno.
E' stato un mese intenso, divertente, istruttivo. Ho conosciuto nuove ricette, nuove tecniche e nuovi sapori.
Chi pensava che si potesse preparare in casa la Crème fraîche? O che la crema di patate e porri fosse deliziosa anche d'estate?
Dalla colazione con le brioche al dessert a base di macarons o di sablés: ci sono ricette per tutti i gusti.
Mancano i secondi di carne e di pesce, lo so, sono un mio punto debole al quale sto cercando di porre rimedio ma, dopotutto, ho messo da parte così tante altre ricette di cucina francese da provare che credo di  poter proprio ripetere l'esperimento in futuro.
Ma cosa c'entra Hogwarts? Ci sto arrivando, ci sto arrivando...



"When the second course arrived they noticed a number of unfamiliar desserts too. Ron examined an odd sort of pale blancmange closely, then moved it carefully a few inches to his right, so that it would be clearly visible from the Ravenclaw table. The girl who looked like a veela appeared to have eaten enough, however, and did not come over to get it." 
(Harry Potter and the Goblet of Fire - Harry Potter e il Calice di Fuoco, cap.16)

La scena descrive un banchetto speciale nel quarto libro della saga magica di Harry Potter.
Le delegazioni delle scuole di Durmstrang e Beauxbatons sono arrivate ad Hogwarts per disputare il Torneo Tre Maghi. Per omaggiare gli ospiti, gli elfi domestici nelle cucine della scuola hanno preparato delle tipiche pietanze dei loro paesi di provenienza. Ron non sembra apprezzare molto questa cucina straniera e scansa sospettoso un piatto di Bouillabaisse preferendogli un classico black pudding ma all'improvviso, dietro di lui, appare una fanciulla dall'aspetto leggiadro che chiede se può prendere un po' di Bouillabaisse. E' una delle allieve di Beauxbatons e Ron, come il 90% dei maschietti di Hogwarts, ne resta ammaliato. All'arrivo dei dolci decide di mettere in bella vista un Blanc manger nella speranza che la ragazza torni al suo tavolo. Cosa che non avviene.
Tsk. Gli uomini. Ma dico, con un'adorabile giovane strega davanti - Hermione - lui se ne esce con la frase "Non ne fanno di ragazze così ad Hogwarts". Gli avrei aizzato contro una mandria di Schiopodi Sparacoda. Proprio lui poi, la cui fame è proverbiale, distrarsi così durante il banchetto del 30 di Ottobre! Il Banchetto per antonomasia della Scuola di Magia e Stregoneria, la notte in cui gli elfi domestici danno il meglio di sè.
Intendiamoci, io sarei un membro onorario del C.R.E.P.A. Sono contro lo sfruttamento degli elfi domestici e, se sapessi sferruzzare a maglia, avrei di sicuro aiutato Hermione nel disseminare la Torre di Grifondoro di calzini, cappellini e maglioncini ma, lo ammetto, avrei fatto qualsiasi cosa per partecipare ad una cena del 30 di Ottobre ad Hogwarts. Mi sarei persino seduta al tavolo dei Serpeverde. L'ho detto.

Così - rullo di tamburi - in occasione dell'uscita dell'ultimo film della Saga di Harry Potter la mia cucina salta sull'Espresso che parte dal binario 9 e 3/4 per Hogwarts!

@~ChibiTaryn on DeviantArt


Non sarà un intero mese tematico di ricette inglesi ma un tentativo di proporre alcune idee e ricette per un party di lancio del film. Saranno piatti di cui sono golosi i protagonisti dei libri, e di cui si può trovare traccia tra le pagine della saga, o semplicemente ispirati a loro :)

martedì 28 giugno 2011

*Bigne' al formaggio con crema chantilly al coriandolo*




Non guardate la colonnina di mercurio che si impenna rapida verso la vetta. State lontani dai servizi dei telegiornali che mostrano a) bagnanti in riva al mare, b) gente che gusta un gelato mezzo sciolto, c) turisti che boccheggiando riempiono le bottigliette alle fontanelle e tutti gli altri cliché sull'estate. C'è tempo per quelli, di solito sono meglio se serviti a ferragosto con il pollo ai peperoni e una bella fetta di anguria.
Siamo solo all'inizio dell'estate, prendiamo una granita e rilassiamoci, magari anche cucinando questi bignè. Vi assicuro che sono davvero semplici, anche per chi fosse un neofita della pasta choux.
L'importante è accendere il forno la mattina presto, prestissimo, quando l'aria fuori è frizzantina e in casa si può ancora respirare.
Arriveranno altre ricette estive, lo prometto, ma per ora non riesco ancora a staccarmi dal forno. Devo prima prepararmi psicologicamente. :D


giovedì 23 giugno 2011

*Macarons alla vaniglia*




I macarons erano elegantemente disposti su un vassoio vicino ad altre delizie. I cuochi di corte cercavano sempre di superarsi, di creare quel pasticcino che potesse dare loro gloria agli occhi della bella e giovane regina. Sembra la scena di Marie Antoinette e invece la fanciulla che ha portato in dote alla corte francese un'intera schiera di cuochi è l'italiana Caterina dei Medici
Parbleu! Perbacco! 
I macarons avrebbero origini italiane. In effetti ricordano molto alcune preparazioni nostrane, vi dicono niente gli amaretti? E io che pensavo che fossero francesissimi, come i croissant. Un momento, il croissant ha origini austriache ora che ricordo bene. Che confusione global- pasticcera @.@

I macarons farciti sono di sicuro francesi e quelli colorati sono una trovata piuttosto recente, degli inizi del '900, della pasticceria Ladurée, una di quelle che ha contribuito alla loro fama in tutto il mondo.
Qualunque sia la loro origine ultimamente resto come incantata da dolci simili, da quei dolcetti elaborati o colorati come macarons, cupcakes o petit four.
Sono diventata un'esteta dello zucchero.
Non che una bella fetta di Torta Margherita - che apprezzo eccome - non abbia il suo fascino ma non ha quel tocco frivolo in più.

mercoledì 22 giugno 2011

*Biscuits a la Cuiller alias Savoiardi o Ladyfingers*




La sac a poche rientra(va) tra le mie poche idiosincrasie culinarie.  
"No, la sac a poche non voglio usarla. Non sono capace e non mi va."
Al solo accenno di quelle spaventose lettere incrociavo le braccia in segno di chiusura scuotendo i riccioli da una parte all'altra. Mancava poco che sbattessi i piedi per terra come i bambini che fanno i capricci.
E' che mi ha sempre intimorita. Non so, l'ho sempre considerata come un aggeggio per professionisti lontana dalla mia manualità e così quando tra le varie ricette di biscotti francesi mi sono imbattuta in questi ho riflettuto a lungo se buttarmi o no nell'impresa. I biscuits à la cuiller sono biscotti spugnosi, friabili e leggerissimi che devono la loro forma allungata proprio alla sac a poche.
Ho soppesato i pro (buoni biscotti anche se non perfetti nella forma) e i contro (schizzi di impasto in tutta la cucina) e mi sono fatta coraggio.
Fischiettando Edith Piaf - parte necessaria per creare l'atmosfera ma non essenziale per la riuscita dei biscotti - mi sono arrotolata le maniche e ho preso tra le mani la sac a poche.
Il primo biscotto si è formato come per magia. Bello dritto, bello in forma, aveva un aspetto che mi rendeva orgogliosa. Facile no? Il secondo e terzo biscotto, bhe, non erano perfetti come il primo ma sembravano biscotti e così il terzo, il quarto ecc..
Dopo essermi illusa di poter maneggiare l'arte della sac a poche arriva il disastro. L'infido attrezzo si scuce su un lato e riversa fiumi di impasto da tutte le parti! ò_ò
Correndo subito ai ripari e utilizzando una sac a poche di riserva sono riuscita a salvare la prima teglia. Che sudata. Non sono ancora riuscita a dominare l'aggeggio infernale ma ho giurato a me stessa di esercitarmi di più. Pazienza se dovrò mangiare tonnellate di biscotti, per l'arte culinaria questo e altro ;)

lunedì 13 giugno 2011

*Creme fraiche e Quatre epices* ovvero l'angolo del fai da te II: il ritorno



Corollario alla legge di Murphy per le ricette: "L' ingrediente essenziale per la tua ricetta sarà terminato in tutti i negozi in cui lo cercherai  perché disponibile in un unico esemplare in quanto ingrediente raro ed esotico".

Nei romanzi cortesi il cavaliere errante è sempre impegnato in una quête, un ricerca. Egli - perché è sempre un lui - vagabonda di regno in regno, affronta ostacoli ed enigmi pur di riuscire a trovare il tanto agognato oggetto che lo ha spinto a lasciare le stanze sicure del suo maniero.
Noi - perché è di sicuro capitato almeno una volta nella vita ad ogni appassionato di cucina - peregriniamo di negozio in negozio, affrontando scaffali vuoti e l'incredulità dei commessi pur di riuscire a trovare il tanto agognato oggetto che ci ha spinto a lasciare la comodità della nostra casetta.
Se Perceval è armato di una corazza lucente e del suo coraggio noi dispondiamo di una lista della spesa e di tanta pazienza.
Sto esagerando?
Lasciatemi andare oltre allora.
Non sentite anche voi un coro angelico ed uno scampanio a festa nel momento in cui riuscite a posare le mani su quel pacchetto mitologico di "the matcha/fava tonka/dashi/altro-ingrediente-leggendario-a-vostra-scelta" di cui tanto narrano le cronache di altri food blogger?
Sì, forse ho un tantino la tendenza ad esagerare ;)
Ritorniamo orbene all'angolo del fai da te e accingiamoci a preparare con le nostre mani un paio di preparazioni presenti in molte ricette francesi e di difficile reperimento in Italia.

venerdì 10 giugno 2011

*Caviar d'aubergine* l'insalata di melanzane arrosto secondo Alain Ducasse




  Al secondo piano della Tour Eiffel, lassù nel cielo di Parigi, c'è un ristorante intitolato a Jules Verne. In un posto del genere, dedicato ad un genio visionario della letteratura di fantascienza, ti aspetteresti di vedere una cucina avveniristica o qualcosa di simile alla cucina molecolare, dei piatti ultra moderni in poche parole. Se avrete la fortuna di pranzare in questo ristorante quello che vi vedrete invece servire è la semplice, pura, meravigliosa cucina mediterranea. Lo chef del Jules Verne è Alain Ducasse.

mercoledì 8 giugno 2011

*Fougasse aux herbes de Provence*



"Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. 
E poi guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano." 
(Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe)

La Fougasse mi ricorda una spiga di grano maturo. I tagli sul pane, il colore e la forma mi richiamano alla mente le piccole foglie dorate che ondeggiano al vento estivo sullo sfondo di un cielo chiaro. Da pugliese anzi, da orgogliosa figlia del Gargano, l'immagine legata all'inizio dell'estate è quella di un campo di grano.
Era di sicuro un pomeriggio d'estate la prima volta che lessi quel brano del Piccolo Principe, la scuola era finita ed era arrivato il tempo di dedicarsi solo agli amici e ad "addomesticarci" a vicenda, come la Volpe e il Piccolo Principe.
Dal tuffo nei ricordi di quelle estati di infanzia all'associazione della fougasse all'estate il passo quindi è stato breve.
La sua origine, però, è tutt'altro che estiva.

lunedì 6 giugno 2011

*Vichyssoise - Minestra fredda di patate e porri*




E' arrivato il momento, lo sento. Tra poco inizierà a fare così caldo qui a Roma che dovrò mettere il lucchetto al forno per evitare la tentazione di accenderlo. Mi trasforemerò nella solita panificatrice nottambula-nottura, nella speranza che il refrigerio della notte (o almeno di alcune notti) mi porti sollievo e non mi faccia rimpiangere la mia dipendenza da impasti e lievitati.
A volte poi ho quella fastidiosa sensazione di noia culinaria in estate, quel timore di cadere nel tunnel delle insalatone e di non dover (poter) mangiare altro per mesi interi.
Per fortuna questi giorni di immersione nella cucina francese mi stanno facendo scoprire anche nuove preparazioni fredde.
Mangio spesso la versione invernale di questa minestra di patate e porri ma non immaginavo che fosse altrettanto buona la versione estiva.
La ricetta originale prevedeva la crème fraîche ma trovo che il kefir sia una buona sostituzione e anche più leggera. Così unisco due passioni in una: le ricette dei buoni propositi e quelle francesi. :D
Il kefir è il mio ingrediente dell'anno. E' un latte fermentato che somiglia, per gusto e consistenza, ad uno yogurt da bere ma è meno acidulo. In cucina l'ho già provato in un pane al mais e nei muffin al posto della panna acida. L'ho scoperto casualmente nel banco frigo ed è stato amore a primo assaggio. :)

venerdì 3 giugno 2011

*Sables* "Tutti per uno..."




Nell'immenso château de Versailles non era facile farsi notare dal Re Sole. Lui, paranoico e diffidente, che aveva costruito quella gigantesca gabbia dorata perché voleva tutti i nobili con sè   per paura che qualcuno tramasse alle sue spalle, non si faceva però avvicinare tanto facilmente. Certo Versailles era una manifestazione del potere del sovrano ma era anche un modo per tenere sotto controllo i possibili avversari. "Tieni vicini gli amici e ancor di più i nemici", come dice un adagio popolare. Tra una festa sfarzosa e un'udienza  privata i nobili cercavano di blandirlo con ogni mezzo, anche passando attraverso la gola. Dicono che la Marchesa di Sablé portò a corte questi biscotti secchi molto friabili per ingraziarsi Luigi XIV e, a quanto pare, ci riuscì. Furba la Marchesa.

lunedì 30 maggio 2011

*Brioche* e un viaggio con la fantasia




 "Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto." (Moby Dick - Herman Melville)
L'incipit di Moby Dick è una delle mie citazioni preferite. La snocciolerei a memoria anche davanti ai miei amici se non sapessi già che mi guarderebbero increduli e mi domanderebbero perché sono attratta da pompe funebri e funerali. No, non mi avvio come Ismaele dietro ai cortei funebri e non getto per terra il cappello alla gente (anche perché è ormai difficile trovare qualche gentleman con il cappello. Di maggio a Roma poi è impossibile). E' quello che sente Ismaele che mi coinvolge. Quella voglia bruciante, che non da pace, di imbarcarsi in qualcosa di nuovo. Quella voglia di agire e di partire. Anche solo con la fantasia. Anche solo in cucina. 
Per giugno ho deciso, la mia cucina si trasferisce in Francia. Bhe, non fisicamente anche perché sarei davvero impossibilitata a cucinare se pentole e padelle si trovassero oltre le Alpi e io qui in Italia. Provo a cimentarmi con la cucina francese. Che Escoffier  me la mandi buona.

domenica 22 maggio 2011

*Crema di ricotta ai frutti di bosco* una ricetta della porta accanto


Rovistando nella credenza dei miei genitori ho trovato più di una dozzina di ricette scritte su fogli ingialliti dal tempo, tutti diversi tra loro così come diverse erano le scritture su quei fogli. C'erano almeno 4 o 5 ricette di crema pasticcera, ricette di paste al forno e di dolci tradizionali. Tutti quei foglietti portavano con sè anche inidizi su chi li avesse scritti o in che periodo. Una di quelle ricette - proveniente dalla cucina della sorella di mio nonno - era addirittura scritta sulla busta di una lettera. L'indirizzo, scritto con tratto incerto, era quello dei suoi figli da poco trasferiti in America in cerca di fortuna. La lettera era evidentemente stata spedita in altro modo ma zia Grazia, fedele al principio del "qui non si butta niente", aveva conservato quella busta scarabocchiata in vista di un diverso utilizzo. Alla fine sopra ci era finita la ricetta di un dolce pasquale. Ed era una ricetta top secret, lasciatevelo dire. Una di quelle ricette che non devono uscire dalla famiglia che l'ha generata pena l'abbattimento sul fedifrago di una maledizione stile Tutankamon. Le altre ricette avevano invece l'obbligo di circolare. Sì perché erano un mezzo per creare nuove amicizie o saldare quelle di vecchia data. "Mi dai la ricetta?" era (ed è) una formula magica, capace di gratificare l'ego dello chef più di un panetto di pasta sfoglia riuscito alla perfezione. La richiesta del disvelamento di procedure ed ingredienti, di quei misteri che stanno dietro la riuscita di un pan di spagna o della spezia miracolosa nei cannelloni, indica un atto di apprezzamento da entrambe le parti. Non chiederemmo mai la ricetta a qualcuno che ci sta antipatico, anche se fosse Gualtiero Marchesi, e non sveleremmo mai i nostri segreti culinari a chicchesia. Le ricette sui blog non fanno eccezione. E' per questo che quando ho scoperto l'iniziativa di Elisa, alias la Massaia Canterina, non potevo non partecipare. La mia fiducia è stata ben riposta: mi ha inviato la ricetta di una crema alla ricotta e io divoro la ricotta in ogni forma e in ogni modo :D
Riporto la sua ricetta. Grazie ad Elisa per avermi accolto nella sua cucina (virtuale) e buon appetito a chiunque la voglia provare ;)


lunedì 16 maggio 2011

*Carrot cake al Cointreau*



Giochiamo per un attimo al gioco delle associazioni.
Se mi dite "torta" io rispondo in automatico "cioccolato". Se mi dite "carote" la risposta sarà "Bugs Bunny". Avete presente, no? Bugs Bunny appoggiato con il gomito alla testa del cacciatore mentre con nonchalance  sgranocchia una carota e domanda: "Whats up, doc? - Che succede, amico?".
Questo fino a venerdì. Da sabato ho scoperto la torta alle carote.
Tutto è iniziato qualche giorno fa. In fondo al frigo - ma proprio in fondo - giaceva inutilizzato un vassoio enorme di carote bio. Per quanto provassi a spremere le meningi per trovare un modo per utilizzare tutte quelle carote nessun'idea sembrava affiorare a parte un'insalatona. Lo so, ci saranno almeno centinaia di piatti realizzabili ma quelle carote, bellissime e sanissime, non mi ispiravano affatto. Mentre ne sgranocchiavo una proprio come Bugs Bunny ho pensato che non avevo mai provato un dolce alle carote. Nemmeno le famose merendine del M.B. alle carote. Niente di niente. Quale occasione migliore per provarle in un dolce quindi :P

Il *Pain de mie* di Saveurs: ovvero la cucina al tempo degli smartphone



Dimmi quale applicazione hai nel telefono e ti dirò chi sei. Il mio è pieno di app di cucina. Me ne sono resa conto l'altro giorno. Sono lì, dopo le applicazioni utili - calcolatrice, agenda, iPod, ecc.. - e prima dei giochi che creano dipendenza - Angry Birds e Pvz. Un'intera schermata di applicazioni di cucina nel Melafonino. Oh. Giusto. Cielo. Ho iniziato l'operazione di "accumulo" di libri di cucina anche nel telefonino! Come se non bastassero gli scaffali della libreria in cucina ormai traballanti sotto il peso di ricettari e riviste o i Gigabyte di memoria del pc ceduti alla causa dell'arte culinaria  sotto forma di ebook.
A mia discolpa posso dire che le uso queste applicazioni, non sono lì con la loro bella icona solo per fare scena e riempire la memoria del telefono. Alcune sono davvero utili, con tanto di video di cucina, spiegazioni accurate o ricette particolari e sono capaci di risolvermi la cena quando,  in missione nella cucina del fidanzato, ho voglia di creare qualche piatto sfizioso e non ho i miei ricettari o internet a portata di mano. Anche in vacanza la scorsa estate sono stati più di una volta la mia salvezza. La mia prima ricetta del blog proveniva ad esempio dall'applicazione di Martha Stewart. Un altro vantaggio? Ce ne sono alcuni che sono gratuiti, tipo quello di GialloZafferano o la versione breve del Cucchiaio d'Argento.




Da qualche giorno sono entrata in fissa per l'app di Saveurs. Le foto sono spettacolari, i piatti sfiziosi, facili da preparare e corredati da una chiara spiegazione, tanto che riesco a capirli anche io che del francese so solo una parola o due. (Il traduttore di Google è mio carissimo amico in questo periodo).
Ha più di 1500 ricette e si può consultare anche off line. L'unica pecca è che a volte si blocca e crasha, almeno sul mio Melafonino.
E' in vendita sull'App Store a 2,99 euro.

Vi lascio un assaggio dell'applicazione con la ricetta di un pane morbido e veloce. Il pain de mie ("pan di mollica" tradotto alla lettera - credo) è il pane ideale per il Croque-monsieur :)

domenica 8 maggio 2011

Uhm *Ciambelle... con lievito madre al forno*



La scatola piena di  ciambelle è incustodita sul tavolo della sala dipendenti. La mano grassoccia e gialla di Homer Simpson si allunga per afferrarne una mentre con voce sognante pronuncia le mitiche parole: "Uhm, ciambelle".
Con la glassa rosa e le codette di zucchero colorate la ciambella diventa la Ciambella per antonomasia, quella di Dunkin' Doughnuts, il fast food per la colazione famoso e presente in tutto il mondo. Ma non più in Italia.
In Italia Dunkin' Doughnuts non ha avuto fortuna, per quel che ne so i negozi chiusero nel giro di pochi anni. Immagino che il motivo sia nella diversa concezione della colazione veloce che hanno gli americani rispetto a noi italiani.
Immaginate la scena: il signor Rossi entra nel suo bar di fiducia, ordina "il solito, grazie" e assapora cappuccino e cornetto in trance - vuoi per il sonno, vuoi perché "ah, bhe, il bar di Tizio ha i migliori cornetti della zona. Lo dico sempre anche a Bianchi, in ufficio, ma quel gaglioffo insiste nel dire che i migliori sono quelli del bar di Caio. Bha, scempiaggini!". E dopo corre in macchina verso l'ufficio.
Qualche ora dopo, dall'altra parte del globo, mr. Ford entra in un fast food, fa una rapida incursione alla cassa (fila permettendo) ed esce in tempo record con una scatola rosa di ciambelle e un bicchierone di carta di caffè bollente. Si infila al volante e sorseggia il caffè mentre guida, dando ogni tanto un morso alla ciambella e cercando di non sporcare il volante di glassa. Che stress. Non fa per me.
Per preparare queste ciambelle, però, ho avuto bisogno di calma (il lievito madre mi mette sempre un po' d'ansia: lieviterà? non lieviterà?)e di un po' di tempo libero, necessario con tutte le preparazioni con il lievito madre. Prendetevela comoda allora e mentre le ciambelle lievitano godetevi l'attesa. E non fatevi prendere anche voi dall'ansia! Le ciambelle lievitano eccome! (Con calma, ma lievitano) :)

giovedì 5 maggio 2011

*Cupcake senza burro alle fragole con frosting alla ricotta*

Posso spiegare. Non è quello che sembra. Sì, ho promesso di pubblicare ricette per chi segue dei buoni propositi (le parole "a d-i-e-t-a" sono, come forse avrete capito, bandite da questo blog). No, non mi sono fiondata sul mio primo cestino di fragole della stagione solo per farci un dolce. 
Sono una ferma sostenitrice del pensiero che un dolce è democratico: dovrebbero meritarselo tutti (ogni tanto). Anche chi cerca di rientrare in un vestito celeste giusto in tempo per le nozze di un amico. Anche chi ha semplicemente voglia di terminare in dolcezza una serata o di coccolarsi un po'. E poi è un dolce piccino piccino, lo dice la parola stessa cupcake: così piccolo da stare in una tazzina da tè. In più non c'è burro, tengo a precisarlo, e ha una consistenza soffice come una nuvola profumata alle fragole. :)



mercoledì 4 maggio 2011

R.d.B.P. *Semolino con verdure alle erbe aromatiche*



Mi fa sorridere la pubblicità del dado in cui la bambina con un faccino schifato protesta con la madre perché le verdure bollite sanno di...bhe, verdure (!) per poi gioire all'annuncio che le verdure saranno bollite con il dado (!!). Dubito che una bambina apprezzi così tanto quel "sano" sapore di glutammato e aromi vari. Le verdure, piccola cara, sanno di verdure. C'è poco da fare. A meno che... non vengano cucinate con quell'ingrediente segreto che aggiunge loro quel tocco in più. In questa prima ricetta della rubrica sulle Ricette dei Buoni Propositi (= R.d.B.P.) sono le erbe aromatiche a rendere speciali le solite verdure. E le verdure sanno di...buono.




sabato 16 aprile 2011

*La Colomba senza burro* dei buoni propositi



Fin dalla prima infanzia, ad ogni inverno, i pargoletti di tutto il mondo odono questo ritornello-ammonimento: "Fai il bravo (fai la brava) o  Babbo Natale/la Befana/Gesù Bambino non ti porterà alcun dono!". Non importa a quale generazione apparteniamo - per mia madre i doni li portava Gesù Bambino, per me la Befana - il ritornello è sempre lo stesso e il messaggio è identico: "A Natale dobbiamo essere tutti più buoni". Passano i giorni, gli alberi si rivestono di fiori e foglie scrollandosi di dosso il torpore invernale ed arriva la primavera con il giorno di Pasqua. E a Pasqua? Perché nessuno dice che anche a Pasqua dobbiamo essere più buoni? Dopotutto è la festa della Resurrezione (per i credenti) e della Rinascita della vita con la primavera (un po' per tutti). Perché nessuno insinua che il nostro comportamento disdicevole possa dare fastidio al Coniglietto Pasquale? "Fai il bravo (fai la brava) o il Coniglietto Pasquale non ti porterà nemmeno un cioccolatino!". Per me sarebbe una minaccia temibile tanto quanto quella sulla sparizione dei balocchi.
Che sia un periodo di buoni propositi quindi! Di qualunque tipo purchè si mettano in atto. 
Nella mia cucina i buoni propositi, come ho già detto, si trasformano in ricette più sane o meno caloriche o senza alcuni tipi di allergeni (in particolare senza lattosio quando cucino per chi è intollerante). Dopo le vacanze Pasquali il mio buon proposito da mettere in atto è quello di tenere una rubrica (la mia prima rubrica) settimanale (più o meno) con queste ricette particolari. La prima ricetta è una rivisitazione senza burro della Colomba pasquale del libro Mille Ricette. In questa versione ho usato il dolcificante di origine naturale Essenza di Natura al posto dello zucchero ;)