domenica 12 dicembre 2010

La mia ricetta del buonumore



 
Alcune ricette sono fatte per nutrire lo spirito e non il corpo. Tutti abbiamo una nostra personale e infallibile ricetta del buonumore. Mezzaluna, sul suo blog, invita a condividere i nostri piccoli ingredienti segreti. 

Le cose che mi fanno stare bene:

1. Un luogo. La montagna. Non sopporto il freddo. Affronto gli insetti con lo stesso ardore che Don Chisciotte dimostra verso i mulini a vento. Sono così goffa nelle escursioni che inciampo anche nei terreni pianeggianti. Nonostante tutto questo, le montagne del Gargano sono i luoghi della mia infanzia (sì, abbiamo anche le montagne) e le Alpi sono il mio luogo del cuore delle ultime tre estati.

2. Un profumo. Il profumo dei libri. Comprare un libro, per me, è una operazione che richiede pazienza. Lo sfoglio, lo soppeso, lo giro tra le mani per studiarlo da ogni angolatura e ne aspiro il profumo. L’odore di un libro, nuovo o vecchio, è sublime quanto quello di una torta appena sfornata.

3. Un cibo o una bevanda. Il cioccolato. Vivrei di pane e cioccolato. Non di Nutella, anche se non la butto via di certo, ma di pane – semplice, magari anche non morbidissimo- e di cioccolato fondente. Un morso alla tavoletta e uno alla pagnotta. Il paradiso.

4. Un suono. Le voci attraverso il telefono. Mia madre è convinta di avere una voce totalmente diversa da quella che trasmette la cornetta. Lo dice anche quando sente la sua voce registrata in un video. Durante le nostre chiacchierate al telefono, però, dalla sua voce “falsata” posso intuire le espressioni del suo viso, i momenti in cui corruga la fronte o sorride e io sorrido con lei. Il mio ragazzo al telefono abbassa sempre la voce, quasi sussurra, anche quando è solo in casa, e un momento di quotidianità diventa un momento intimo di condivisione. E’ una delle cose che amo di lui.

5. Un film. Uno qualsiasi di Marilyn Monroe. “Io dico sempre che il baciamano è una cosa distinta, ma che i diademi di brillanti sono eterni.” Un genio chi scriveva quei dialoghi.


Foto originali: 1, 2, 3, 4, 5

sabato 4 dicembre 2010

Biscotti Candy-Cane

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Quando ero piccola, il mio periodo di Natale iniziava ufficialmente con la visione di due cartoni animati: Canto di Natale di Topolino e L’albero di Natale di Pluto. Mio fratello infilava la video cassetta (esisteranno ancora?) nel registratore e iniziava la magia natalizia.
Il secondo cartone, oltre che per le marachelle di Chip e Chop, mi piaceva per l’atmosfera di festa e calore che trasmetteva la casa addobbata di Topolino: tutto era a tema e tutto aveva un posto suo, i festoni, la stella sulla punta dell’albero i bastoncini canditi bianchi e rossi che addobbavano i rami. 
Questi famosi bastoncini canditi – i Candy Canes - hanno sempre attirato la mia attenzione, mi sono sempre domandata che gusto avessero e come facevano a non cascare dai rami rimanendo ben aggrappati. Ho cercato molte volte in Italia questi dolci mitologici ma non sono ancora riuscita a trovarli né ad assaggiarli. La leggenda dice che sanno di menta piperita e sono molto profumati e duretti da sgranocchiare. Per il momento mi accontento di questa dolce imitazione, frutto dell’ingegno della Lady dei biscotti (sì, sempre Martha Stewart) che li ha presentati nel suo numero speciale sui dolci delle feste del 2009.