lunedì 30 maggio 2011

*Brioche* e un viaggio con la fantasia




 "Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto." (Moby Dick - Herman Melville)
L'incipit di Moby Dick è una delle mie citazioni preferite. La snocciolerei a memoria anche davanti ai miei amici se non sapessi già che mi guarderebbero increduli e mi domanderebbero perché sono attratta da pompe funebri e funerali. No, non mi avvio come Ismaele dietro ai cortei funebri e non getto per terra il cappello alla gente (anche perché è ormai difficile trovare qualche gentleman con il cappello. Di maggio a Roma poi è impossibile). E' quello che sente Ismaele che mi coinvolge. Quella voglia bruciante, che non da pace, di imbarcarsi in qualcosa di nuovo. Quella voglia di agire e di partire. Anche solo con la fantasia. Anche solo in cucina. 
Per giugno ho deciso, la mia cucina si trasferisce in Francia. Bhe, non fisicamente anche perché sarei davvero impossibilitata a cucinare se pentole e padelle si trovassero oltre le Alpi e io qui in Italia. Provo a cimentarmi con la cucina francese. Che Escoffier  me la mandi buona.

domenica 22 maggio 2011

*Crema di ricotta ai frutti di bosco* una ricetta della porta accanto


Rovistando nella credenza dei miei genitori ho trovato più di una dozzina di ricette scritte su fogli ingialliti dal tempo, tutti diversi tra loro così come diverse erano le scritture su quei fogli. C'erano almeno 4 o 5 ricette di crema pasticcera, ricette di paste al forno e di dolci tradizionali. Tutti quei foglietti portavano con sè anche inidizi su chi li avesse scritti o in che periodo. Una di quelle ricette - proveniente dalla cucina della sorella di mio nonno - era addirittura scritta sulla busta di una lettera. L'indirizzo, scritto con tratto incerto, era quello dei suoi figli da poco trasferiti in America in cerca di fortuna. La lettera era evidentemente stata spedita in altro modo ma zia Grazia, fedele al principio del "qui non si butta niente", aveva conservato quella busta scarabocchiata in vista di un diverso utilizzo. Alla fine sopra ci era finita la ricetta di un dolce pasquale. Ed era una ricetta top secret, lasciatevelo dire. Una di quelle ricette che non devono uscire dalla famiglia che l'ha generata pena l'abbattimento sul fedifrago di una maledizione stile Tutankamon. Le altre ricette avevano invece l'obbligo di circolare. Sì perché erano un mezzo per creare nuove amicizie o saldare quelle di vecchia data. "Mi dai la ricetta?" era (ed è) una formula magica, capace di gratificare l'ego dello chef più di un panetto di pasta sfoglia riuscito alla perfezione. La richiesta del disvelamento di procedure ed ingredienti, di quei misteri che stanno dietro la riuscita di un pan di spagna o della spezia miracolosa nei cannelloni, indica un atto di apprezzamento da entrambe le parti. Non chiederemmo mai la ricetta a qualcuno che ci sta antipatico, anche se fosse Gualtiero Marchesi, e non sveleremmo mai i nostri segreti culinari a chicchesia. Le ricette sui blog non fanno eccezione. E' per questo che quando ho scoperto l'iniziativa di Elisa, alias la Massaia Canterina, non potevo non partecipare. La mia fiducia è stata ben riposta: mi ha inviato la ricetta di una crema alla ricotta e io divoro la ricotta in ogni forma e in ogni modo :D
Riporto la sua ricetta. Grazie ad Elisa per avermi accolto nella sua cucina (virtuale) e buon appetito a chiunque la voglia provare ;)


lunedì 16 maggio 2011

*Carrot cake al Cointreau*



Giochiamo per un attimo al gioco delle associazioni.
Se mi dite "torta" io rispondo in automatico "cioccolato". Se mi dite "carote" la risposta sarà "Bugs Bunny". Avete presente, no? Bugs Bunny appoggiato con il gomito alla testa del cacciatore mentre con nonchalance  sgranocchia una carota e domanda: "Whats up, doc? - Che succede, amico?".
Questo fino a venerdì. Da sabato ho scoperto la torta alle carote.
Tutto è iniziato qualche giorno fa. In fondo al frigo - ma proprio in fondo - giaceva inutilizzato un vassoio enorme di carote bio. Per quanto provassi a spremere le meningi per trovare un modo per utilizzare tutte quelle carote nessun'idea sembrava affiorare a parte un'insalatona. Lo so, ci saranno almeno centinaia di piatti realizzabili ma quelle carote, bellissime e sanissime, non mi ispiravano affatto. Mentre ne sgranocchiavo una proprio come Bugs Bunny ho pensato che non avevo mai provato un dolce alle carote. Nemmeno le famose merendine del M.B. alle carote. Niente di niente. Quale occasione migliore per provarle in un dolce quindi :P

Il *Pain de mie* di Saveurs: ovvero la cucina al tempo degli smartphone



Dimmi quale applicazione hai nel telefono e ti dirò chi sei. Il mio è pieno di app di cucina. Me ne sono resa conto l'altro giorno. Sono lì, dopo le applicazioni utili - calcolatrice, agenda, iPod, ecc.. - e prima dei giochi che creano dipendenza - Angry Birds e Pvz. Un'intera schermata di applicazioni di cucina nel Melafonino. Oh. Giusto. Cielo. Ho iniziato l'operazione di "accumulo" di libri di cucina anche nel telefonino! Come se non bastassero gli scaffali della libreria in cucina ormai traballanti sotto il peso di ricettari e riviste o i Gigabyte di memoria del pc ceduti alla causa dell'arte culinaria  sotto forma di ebook.
A mia discolpa posso dire che le uso queste applicazioni, non sono lì con la loro bella icona solo per fare scena e riempire la memoria del telefono. Alcune sono davvero utili, con tanto di video di cucina, spiegazioni accurate o ricette particolari e sono capaci di risolvermi la cena quando,  in missione nella cucina del fidanzato, ho voglia di creare qualche piatto sfizioso e non ho i miei ricettari o internet a portata di mano. Anche in vacanza la scorsa estate sono stati più di una volta la mia salvezza. La mia prima ricetta del blog proveniva ad esempio dall'applicazione di Martha Stewart. Un altro vantaggio? Ce ne sono alcuni che sono gratuiti, tipo quello di GialloZafferano o la versione breve del Cucchiaio d'Argento.




Da qualche giorno sono entrata in fissa per l'app di Saveurs. Le foto sono spettacolari, i piatti sfiziosi, facili da preparare e corredati da una chiara spiegazione, tanto che riesco a capirli anche io che del francese so solo una parola o due. (Il traduttore di Google è mio carissimo amico in questo periodo).
Ha più di 1500 ricette e si può consultare anche off line. L'unica pecca è che a volte si blocca e crasha, almeno sul mio Melafonino.
E' in vendita sull'App Store a 2,99 euro.

Vi lascio un assaggio dell'applicazione con la ricetta di un pane morbido e veloce. Il pain de mie ("pan di mollica" tradotto alla lettera - credo) è il pane ideale per il Croque-monsieur :)

domenica 8 maggio 2011

Uhm *Ciambelle... con lievito madre al forno*



La scatola piena di  ciambelle è incustodita sul tavolo della sala dipendenti. La mano grassoccia e gialla di Homer Simpson si allunga per afferrarne una mentre con voce sognante pronuncia le mitiche parole: "Uhm, ciambelle".
Con la glassa rosa e le codette di zucchero colorate la ciambella diventa la Ciambella per antonomasia, quella di Dunkin' Doughnuts, il fast food per la colazione famoso e presente in tutto il mondo. Ma non più in Italia.
In Italia Dunkin' Doughnuts non ha avuto fortuna, per quel che ne so i negozi chiusero nel giro di pochi anni. Immagino che il motivo sia nella diversa concezione della colazione veloce che hanno gli americani rispetto a noi italiani.
Immaginate la scena: il signor Rossi entra nel suo bar di fiducia, ordina "il solito, grazie" e assapora cappuccino e cornetto in trance - vuoi per il sonno, vuoi perché "ah, bhe, il bar di Tizio ha i migliori cornetti della zona. Lo dico sempre anche a Bianchi, in ufficio, ma quel gaglioffo insiste nel dire che i migliori sono quelli del bar di Caio. Bha, scempiaggini!". E dopo corre in macchina verso l'ufficio.
Qualche ora dopo, dall'altra parte del globo, mr. Ford entra in un fast food, fa una rapida incursione alla cassa (fila permettendo) ed esce in tempo record con una scatola rosa di ciambelle e un bicchierone di carta di caffè bollente. Si infila al volante e sorseggia il caffè mentre guida, dando ogni tanto un morso alla ciambella e cercando di non sporcare il volante di glassa. Che stress. Non fa per me.
Per preparare queste ciambelle, però, ho avuto bisogno di calma (il lievito madre mi mette sempre un po' d'ansia: lieviterà? non lieviterà?)e di un po' di tempo libero, necessario con tutte le preparazioni con il lievito madre. Prendetevela comoda allora e mentre le ciambelle lievitano godetevi l'attesa. E non fatevi prendere anche voi dall'ansia! Le ciambelle lievitano eccome! (Con calma, ma lievitano) :)

giovedì 5 maggio 2011

*Cupcake senza burro alle fragole con frosting alla ricotta*

Posso spiegare. Non è quello che sembra. Sì, ho promesso di pubblicare ricette per chi segue dei buoni propositi (le parole "a d-i-e-t-a" sono, come forse avrete capito, bandite da questo blog). No, non mi sono fiondata sul mio primo cestino di fragole della stagione solo per farci un dolce. 
Sono una ferma sostenitrice del pensiero che un dolce è democratico: dovrebbero meritarselo tutti (ogni tanto). Anche chi cerca di rientrare in un vestito celeste giusto in tempo per le nozze di un amico. Anche chi ha semplicemente voglia di terminare in dolcezza una serata o di coccolarsi un po'. E poi è un dolce piccino piccino, lo dice la parola stessa cupcake: così piccolo da stare in una tazzina da tè. In più non c'è burro, tengo a precisarlo, e ha una consistenza soffice come una nuvola profumata alle fragole. :)



mercoledì 4 maggio 2011

R.d.B.P. *Semolino con verdure alle erbe aromatiche*



Mi fa sorridere la pubblicità del dado in cui la bambina con un faccino schifato protesta con la madre perché le verdure bollite sanno di...bhe, verdure (!) per poi gioire all'annuncio che le verdure saranno bollite con il dado (!!). Dubito che una bambina apprezzi così tanto quel "sano" sapore di glutammato e aromi vari. Le verdure, piccola cara, sanno di verdure. C'è poco da fare. A meno che... non vengano cucinate con quell'ingrediente segreto che aggiunge loro quel tocco in più. In questa prima ricetta della rubrica sulle Ricette dei Buoni Propositi (= R.d.B.P.) sono le erbe aromatiche a rendere speciali le solite verdure. E le verdure sanno di...buono.